In evidenza,  Notizie sui Cammini

Mozárabe de Almería a Granada, el «Camino de los Sentidos», Premio Elías Valiña 2019

https://www.gronze.com/noticias/mozarabe-almeria-granada-camino-sentidos-premio-elias-valina-2019-24396

Por Carles Guiral el Sábado, 15 Enero, 2022

Dopo quasi due anni e diversi rinvii dovuti alle successive chiusure per la pandemia, finalmente l’Associazione Jacobea del Camino Mozárabe di Almeria – Granada ha potuto ricevere il premio Elías Valiña che gli fu concesso nel 2019. La cerimonia di premiazione da parte dell’Assessore Regionale alla Cultura, Educazione e Università della Xunta de Galicia, Román Rodríguez, si è svolta a Compostela il 13 dicembre, e sono stati premiati i diversi vincitori dell’edizione 2019 e quelli del 2020. A nome dell’Associazione Almería-Granada, il trofeo è stato ritirato dalla sua presidente, Mercedes Murillo, una donna straordinaria per l’energia che trasmette e con la quale abbiamo avuto una conversazione su quello che tutti conoscono come  el “Camino de los Sentidos”.

“Questo sogno si è realizzato grazie alla passione e al lavoro quotidiano dei miei colleghi dell’Associazione”, ha spiegato Mercedes da Compostela. “Dedico il premio anche ai nostri hospitaleros volontari e ai consigli comunali di ciascuno dei piccoli comuni lungo la Via Mozárabe, per aver creduto in questo progetto. Ma soprattutto a Don Elías Valiña Sampedro, il cui messaggio transgenerazionale deve continuare a segnare, oggi più che mai, la nostra tabella di marcia”.

Elías Valiña, il grande alchimista del Camino

Nelle sue parole al momento di ricevere il premio, Mercedes Murillo ha fatto riferimento a quanto dobbiamo a Don Elías Valiña: “Lui, da grande alchimista Jacobeo come era, ci ha rivelato ognuno degli ingredienti e la ricetta di quella formula magistrale che è il Camino de Santiago, quali dovrebbero essere i valori fondamentali del nostro movimento associativo, cosa dovrebbe rappresentare il Camino per le persone che lo vivono in loco e come dovrebbe essere l’accoglienza ai pellegrini che lo percorrono”.

La presidente di Almería insiste sull’importanza dell’eredità lasciataci dal parroco di O’Cebreiro, che recuperò il Camino alla fine del XX secolo e fu l’artefice delle frecce gialle: “Il Camino è quello che è oggi grazie a questo genio, senza di lui probabilmente non ci sarebbero né sentieri né associazioni Jacobee. Dovremmo tutti limitarci a qualcosa di così semplice come seguire i suoi insegnamenti, quello che ci ha lasciato nei suoi scritti”. Allo stesso tempo, non esita a criticare l’uso che fanno di questo antico percorso alcune amministrazioni e gruppi imprenditoriali: “Nella maggior parte dei congressi che si tengono oggi sul Cammino di Santiago, sia lo spirito del Cammino sia i pellegrini, brillano per la loro assenza, poiché tutto è incentrato sulla promozione del turismo. Spesso i promotori di questi eventi presentano i Caminos jacobeos, come un semplice pacchetto turistico e di svago, come se fosse un parco a tema, una Disneyland per escursionisti… È necessario promuovere nuovamente i valori del Camino, e soprattutto la generosità, la fraternità e l’ospitalità”.

“Anche se è ancora un percorso ancora poco conosciuto, siamo il tratto con più Albergue di donativo in tutta l’Andalusia, e forse una buona parte della Spagna. Mercedes Murillo ha constatato che ogni volta che si apre un nuovo Albergue, il numero di pellegrini aumenta dopo pochi mesi: “E questo, a lungo andare, va a beneficio al resto degli alloggi della località”. “Associazioni come la nostra, con quasi niente, sono capaci di fare un gran quantità di cose. Pensate che con poche migliaia di euro, molto meno di quello che l’amministrazione spende per qualsiasi presunto forum jacobeo, abbiamo abbastanza per attrezzare completamente un Albergue; letti a castello, materassi, servizi igienici, mobili da cucina, elettrodomestici…”.  Mi spiega che di solito ordinano mojones di ricambio, tutti in granito, con la freccia e la conchiglia incise in una cava di una provincia vicina, perché così sono più economici:  “Abbiamo fatto un ordine quindici giorni fa, il venerdì uno dei nostri soci è andato a prenderli con un furgone noleggiato, e il sabato li avevamo già piazzati lungo la tappa corrispondente. Detto e fatto. Questo è il vantaggio delle associazioni rispetto all’amministrazione, dove tutto è rallentato dalla burocrazia”.

Una Associazione molto giovane

“Il nostro germe furono i gruppi di sviluppo rurale. Grazie a loro, iniziò la documentazione e la segnaletica di questo percorso storico, all’inizio come dei principianti, solo una targa all’entrata e all’uscita di ogni villaggio”. Più tardi, cominciarono a dipingere frecce, a collocare mojones di granito e a coltivare partecipazioni con le autorità municipali. L’Associazione in quanto tale si è formata nel 2014, e da allora si occupa di coordinare la segnaletica, la cura del percorso e l’accoglienza dei pellegrini in questo tratto del Cammino Mozárabe. L’Associazione Almería-Granada è probabilmente l’associazione jacobea con un’età media più giovane: “La maggior parte dei nostri membri sono persone in piena vita lavorativa, pochissimi sono pensionati”, e questo plus di gioventù permette loro di affrontare qualsiasi compito con maggiore energia e pragmatismo. “L’associazione è composta da più di 160 membri, sia persone fisiche che giuridiche, queste ultime sono per lo più i consigli comunali lungo il tratto che gestiamo e alloggi della nostra rete di accoglienza”, spiega Mercedes. Il team di gestione è composto da 17 persone, tutte con funzioni di supporto nelle diverse località attraverso le quali passa il Camino. “La nostra missione è quella di fornire un servizio ai pellegrini, soprattutto nelle tappe tra Almería, Guadix e Granada, anche se collaboriamo con altre associazioni.

Uno dei compiti abituali è quello di risolvere i dubbi di coloro che desiderano fare il Camino Mozárabe. Per farlo, utilizziamo sia i canali tradizionali (web, telefono, e-mail) Facebook. Oltre agli incontri settimanali nei locali dell’Associazione, dove si consegnano anche le credenziali (ora su appuntamento), abbiamo punti di attenzione per il pellegrino ad Almería e Guadix: “Se i pellegrini ci fanno sapere del loro arrivo, gli assegniamo un volontario che risponderà alle loro domande e potrà anche aiutarli a pianificare il percorso”.

Inoltre, l’Associazione ha raggiunto accordi con molti alloggi convenzionali; case rurali, hotel, ostelli, ristoranti, per fare prezzi speciali per i pellegrini con credenziale, pubblicando un PDF mensile con una lista di questi alloggi, solo quelli con prezzi ridotti. “Ma la cosa più importante è avere Albergues a donativo o di privati ad un prezzo ragionevole, ad ogni arrivo di tappa”

Grazie alla loro insistenza, questo obiettivo è stato raggiunto: “Abbiamo dovuto convincere molti consigli comunali a cedere locali o attrezzature per gli ostelli. Ci siamo fatti carico di ristrutturarli e attrezzarli, grazie alle sovvenzioni e ai sussidi che abbiamo cercato“. Uno dei maggiori contributi degli ultimi anni è stato quello di “American Pilgrims”, un’organizzazione filantropica che fornisce fondi per progetti specifici e poi invia membri del suo consiglio a controllare che siano stati ben spesi. “Infine, la gestione degli Albergues a donativo e l’attenzione ai pellegrini, si realizza grazie ai nostri associati o attraverso hospitaleros volontari, che sono sempre in contatto con i responsabili delle tappe precedenti e successive”.

Io stesso, che ho percorso questo tratto del Cammino Mozárabe nel gennaio 2017, ho potuto vedere quanto i membri dell’Associazione sostengono i pellegrini, non solo per l’esistenza degli Albergues, ma anche perché sapevano in ogni momento da dove si era partiti e dove si sarebbe arrivati ogni giorno: “Usiamo gruppi interni di whatsapp tra i nostri hospitaleros per comunicare quotidianamente chi lascia Almería e dove si supponga passi la notte… Così nessuno si perde, hahaha!”.

Nel mio caso, in diverse occasioni, arrivando in una piazza del pueblo o entrando in un bar, qualcuno mi ha riconosciuto: “Amico, tu devi essere il pellegrino di Barcellona che è partito oggi da Huéneja”. Incredibile. Più che controllato, la sensazione era quella di essere sempre accompagnati, direi addirittura coccolati, dagli angeli custodi dell’Associazione, il che è apprezzato in un Camino già solitario. Ricordo soprattutto quando, di fronte all’imminenza di una tormenta, mi telefonarono più volte per avvertirmi che era prevista una forte nevicata, e non si fermarono finché non mi convinsero che dovevo rimanere in un pueblo della Sierra senza andare oltre. Infatti, ha nevicato tutta la notte e gran parte del giorno successivo, rendendo impraticabile sia il Camino che le strade, ma grazie all’avvertimento ho potuto rimanere al caldo e al riparo, nell’Albergue di La Peza . 

Mercedes Murillo è rigorosa: “La nostra filosofia è che i protagonisti del Camino devono essere i pellegrini, non i turisti. Non gestiamo un percorso di trekking, né un percorso di tapas. Ed è molto chiara su come metterlo in pratica: “Le domande che ci fanno coloro che vogliono venire sul Camino Mozárabe sono sempre le stesse: il percorso è ben segnalato? Ci sono Albergues? Bene, queste dovrebbero essere le nostre responsabilità: informare, segnalare e assicurare che ci siano Albergues in ogni pueblo. Alla lunga, un maggiore afflusso di pellegrini finisce per incoraggiare l’iniziativa privata, e non il contrario.

Oltre a fornire informazioni, i volontari e gli hospitaleros applicano filtri per evitare che i furbi approfittino delle infrastrutture di accoglienza per fare turismo, senza camminare: “Gli Albergues, specialmente quelli a donativo, devono essere esclusivamente per i pellegrini. Gli approfittatori sono facilmente individuabili, e se qualcuno non ispira fiducia, non concediamo loro la credenziale e basta. Quando percepiamo che non vengono a percorrere le tappe, suggeriamo loro che è meglio che vadano a visitare la Costa del Sol o Cabo de Gata. La rete d’informazione tra gli hospitaleri è molto efficace: “Se qualcuno abusa degli ostelli, non esitiamo a lasciarlo in strada”.

Molto presto, la Guida Web completa.

Nei prossimi mesi Gronze finalizzerà la pubblicazione della guida web del Camino Mozárabe, completando la documentazione delle tappe mancanti del tronco centraleGranada-Cordoba-Merida, e durante il 2022 si aggiungeranno le guide del resto delle diramazioni, con tutte le tappe da Almeria, Jaen e Malaga. “Il possibile aumento dei pellegrini sarà una sfida per noi, ma siamo preparati”, ci assicura Mercedes Murillo “Anche se è un percorso poco frequentato, questo “Camino de los Sentidos”, è come uno sgocciolio, perché quasi ogni giorno qualche pellegrino parte da Almeria, da solo o in coppia, a volte piccoli gruppi di due o tre ciclisti.  Quasi tutti sono pellegrini esperti, con diverse Compostelas alle spalle, la maggior parte di loro sono stranieri: mitteleuropei, nordici, australiani, canadesi, americani, (anche Italiani. NDR..). “La maggior parte sono pensionati che vengono a camminare tranquillamente per l’Andalusia e l’Estremadura, passando per Granada, Córdoba e Mérida, dove si uniscono alla “Via de la Plata”; molti continuano il percorso verso nord, verso Salamanca e Zamora“. Da Almeria a Compostela sono circa 1.380 chilometri, ossia quasi due mesi di cammino a piedi.

Mercedes paragona, molto graficamente, il Camino Mozárabe a un piccolo fiume di pellegrini il cui flusso aumenta grazie ai suoi numerosi affluenti: “A quelli che partono da Almería bisogna aggiungere quelli che partono da Granada, più alcuni che partono da Jaén e altri, sempre di più, da Malaga, dove arrivano molti voli nazionali e internazionali”. L’ultimo tratto, coincidente per tutti, tra Córdoba e Mérida, è dove spesso ci sono problemi di capacità in certi periodi dell’anno: “In questi punti dovremmo convincere i consigli locali ad aprire ostelli pubblici”. Si tratta, allo stesso tempo, di un Camino pieno di storia e di leggende, come quella dei sette uomini apostolici dei primi tempi dell’evangelizzazione della Baetica romana, tra i quali Torcuato, vescovo di Acci (Guadix), i cui resti mortali furono portati in Galizia (forse hanno molto a che vedere con l’origine del mito jacobeo, tra cui la Traslatio e la regina Luparia..). Molto più documentato è l’uso di questo percorso da parte dei Mozarabes, non solo monaci ma anche muratori, artigiani e le loro famiglie per ripopolare le lontane valli del nord della penisola nei secoli IX e X.

Gli chiedo del soprannome “El Camino de los Sentidos” con cui è conosciuto il tratto Mozárabe tra Almeria e Granada: “Questo slogan non è stato inventato dall’Associazione, ma sono stati i pellegrini che hanno cominciato a usarlo, e ha avuto successo come slogan, è molto sonoro e accattivante”. Senza dubbio si riferisce alle note sensoriali che sperimentiamo in queste tappe con paesaggi così contrastanti: vista, udito, olfatto, gusto… Anche il tatto, che nel mio caso associo alla dolce carezza del vento nell’Alpujarra.

Infine, ricorderò le parole con cui Mercedes Murillo ha chiuso il suo discorso alla cerimonia di premiazione il 13 dicembre: “Il Camino de Santiago è un patrimonio immateriale con più di mille anni di storia, un’eredità dei nostri anziani che dobbiamo proteggere. È per custodire le migliaia di anime che hanno messo la loro vita sotto la provvidenza dell’Apostolo e le migliaia che continueranno a farlo. Abbiamo bisogno della forza necessaria, la stessa forza che ci ha dato Don Elías Valiña Sampedro ai suoi tempi, per preservare questo tesoro per le generazioni future. Ultreia et Suseia!”

Adattamento e libera traduzione   Mauro Sala