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 Il ‘boom’ rinnovabile minaccia di aumentare i prezzi dei terreni agricoli della Navarra

Cari amici/amiche pellegrini/e; Questo articolo (quasi non inerente al mondo Jacobeo), dimostra come piano piano e quasi in silenzio, quei percorsi di fede che noi chiamiamo “Caminos de Santiago” in Spagna, vengano erosi e piegati ai grandi interessi economici, senza che le Associazioni Jacobee regionali, nazionali e Internazionali, protestino o ne prendano le difese prima che sia tardi …

(NDR:  Obanos  è sul “Camino Francés”, Tirapu e Añorbe sono a pochi passi da Eneriz sul Camino Aragonés, mentre  Mendigorria, è poco a sud di Puente la Reina).

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https://www.noticiasdenavarra.com/economia/2021/05/25/boom-renovable-amenaza-disparar-precios/1149292.html

Il ‘boom’ rinnovabile minaccia di aumentare i prezzi dei terreni agricoli della Navarra.


Le associazioni di agricoltori e di quartiere chiedono che venga istituita una normativa per evitare la scomparsa di aree fertili.

juan ángel monreal 25.05.2021 | 20:28

La febbre “Rinnovabile” ha fatto tremare l’agro navarro. I nuovi macroparchi eolici e, soprattutto, solari, prevedono di occupare vaste estensioni di terreno potenzialmente coltivabile. Un centinaio di progetti, ai quali si possono aggiungere altre iniziative, che minacciano di aumentare il prezzo dei terreni coltivabili e, secondo quanto denunciato da varie organizzazioni, colpiscono il settore agricolo della Comunità territoriale, soprattutto nella regione di Pamplona.

“Abbiamo chiesto al Parlamento della Navarra di legiferare affinché i grandi parchi fotovoltaici non siano installati su terreni fertili”, ha spiegato Félix Bariáin, presidente della UAGN, che si è presentato al Parlamento della Navarra insieme ai rappresentanti di EHNE e dell’associazione “Salvemos el Perdón 4.0”.

Le pendici di questa nota catena montuosa sono tra le più fertili della Navarra. E, allo stesso tempo, sono diventati un oggetto del desiderio per le grandi aziende che stanno promuovendo impianti su larga scala chiamati a generare l’elettricità pulita del futuro.

Una valanga di progetti che, secondo David Eslava, della piattaforma “Salvemos El Perdón 4.0”, chiede una moratoria per “pianificare, ordinare, regolare e pensare” il modo migliore per la transizione energetica; un’idea che ha l’appoggio dei due sindacati.

Difendere la campagna

Le istituzioni, dice, devono difendere “la campagna e l’ambiente contro le imprese che cercano i propri interessi” e anche contro altri obiettivi dell’esecutivo, come lo sviluppo economico. Eslava ha raccomandato di proteggere la terra fertile, “una risorsa limitata e strategica”, dato che le imprese energetiche hanno messo gli occhi su “una delle migliori zone della Navarra e, quindi, della Spagna” in termini di produzione di cereali secchi.

Sulla stessa linea, il presidente della UAGN, Félix Bariáin, ha sostenuto che “tutti i parchi fotovoltaici dovrebbero essere costruiti su terreni a bassa produttività agricola” ad eccezione dei piccoli progetti di autoconsumo, che potrebbero essere studiati purché non superino i 10 ettari. “I macro parchi fotovoltaici su terreni produttivi non sono sostenibili, favoriscono lo spopolamento e impediscono l’aggregazione di giovani agricoltori”, ha sottolineato.

Bariáin ha sottolineato che la Navarra ha già una mappa delle terre elaborata da “Intia”, che le classifica precisamente secondo la loro produttività, e che ciò che il Parlamento della Navarra deve fare ora è legiferare prima che sia troppo tardi.

Privatizzazione dei terreni

Xabier Orozko, della EHNE, ha denunciato che per alcuni di questi progetti si sta utilizzando terreno comunale, che “non servono a far arricchire un comune”, ma a far sì che “i vicini possano sviluppare la loro attività e sopravvivere nel villaggio”. In questo senso, ha sottolineato che l’occupazione del suolo con parchi fotovoltaici che non sono controllati dal popolo e non distribuiranno le loro ricchezze tra i vicini “impoverirà solo il nostro ambiente rurale” e ha messo in guardia dal pericolo di una “privatizzazione del suolo in Navarra”.

Ha anche affermato che questi progetti rendono difficile l’insediamento di giovani agricoltori in Navarra a causa della mancanza di terreno e ha criticato il fatto che non sono finalizzati all’autoconsumo di queste popolazioni, ma piuttosto a produrre “con il desiderio di esportare”. Nel caso specifico della Sierra de El Perdón, ha spiegato Eslava, sono previsti tre parchi fotovoltaici che circondano il territorio comunale di Adiós, occupando “praticamente la metà dei terreni agricoli e tutti i cereali”.

“In un raggio di 3 chilometri abbiamo 40 turbine eoliche e intendono installare 150 megawatt fotovoltaici con 300 ettari di terra fertile persi”, un’area che, ha denunciato, equivale a 400 campi di calcio.

Oltre a questo, ha sottolineato, c’è un altro “grande” parco eolico nella zona di Obanos e cinque parchi fotovoltaici nelle zone di Mendigorría, Tirapu e Añorbe con le rispettive linee di evacuazione ad alta tensione, torri e stazioni di trasformazione.

Adattamento e libera traduzione:  Mauro Sala