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La leggenda de “Las Vieras” de los Peregrinos

Da dove viene questo simbolo? Quale è la sua origine?

Assieme a Gerusalemme e Roma, Santiago de Compostela è attualmente uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti della Cristianità. Ogni anno migliaia di pellegrini (più di 330.000) percorrono le grandi Vie di pellegrinaggio che, provenienti dalla Spagna, Francia, Italia e da tutta l’Europa, raggiungono la Cattedrale di Compostela, dove si trova la tomba dell’Apostolo San Giacomo, il primo Apostolo Martire della Cristianità.  Uno dei simboli più diffusi di questo antico pellegrinaggio è la “Concha del pellegrino” o “Vieira”, la cui origine è legata a un’antica leggenda che riguarda l’alba del “Cammino di Santiago de Compostela”.

Si racconta che quando il corpo dell’Apostolo Giacomo fu portato in barca da Gerusalemme alla Galizia dai discepoli che lo avevano accompagnato nella sua opera di evangelizzazione in Hispania, si verificò un evento miracoloso, ma anche intriso di umorismo:  Quando la barca che trasportava il corpo del fedele seguace di Gesù giunse alle Isole Cíes, alla foce del fiume Vigo e al largo della costa di Bouzas in Galizia, i discepoli di Santiago notarono che sulle rive del mare si stava festeggiando un matrimonio in cui si svolgeva un gioco particolare, che consisteva nel cavalcare un cavallo mentre il cavaliere lanciava in aria una lancia o bofarda, che egli doveva prendere prima che questa toccasse terra.

Quando toccò allo sposo giocare, questi lanciò la lancia in aria e cavalcò come meglio poteva per raggiungere la lancia, solo per scoprire con sorpresa che la lancia stava deviando in mare. Il giovane corse a prenderla, facendo precipitare così il cavallo in mare. Con grande stupore, lo sposo, il cavallo e la lancia affondarono nell’acqua, ma improvvisamente e miracolosamente, riapparvero accanto ad una barca che si stava avvicinando alla riva: Era la barca che trasportava il corpo mortale dell’Apostolo Giacomo.

La parte idealizzata della storia avviene quando lo sposo e il suo cavallo si avvicinano alla barca. Andando a salutare i marinai, il giovane si accorse di essere completamente ricoperto dalla testa ai piedi di conchiglie di capesante! I discepoli dell’Apostolo interpretarono questo fatto come un miracolo e invitarono lo sposo a salire sulla barca. Mentre raggiungevano la riva, e parlando dell’accaduto, si verificò così il vero miracolo: Il giovane aveva deciso di convertirsi al cristianesimo.

Al ritorno sulla terraferma, il giovane raccontò tutto agli ospiti che assistevano agli eventi dalla riva, dove molti di loro decisero così di convertirsi al cristianesimo. La barca continuò poi il suo viaggio verso nord fino all’estuario dell’Arousa, dove sbarcarono per portare il corpo dell’Apostolo a Padrón, dove fu sepolto.

Anche il “Codex Calixtinus“,  il famoso manoscritto miniato attribuito a Papa Callisto II, parla del grande significato della Vieira e del fatto che i pellegrini la appendevano sui loro mantelli per rendere omaggio all’Apostolo. Nel corso degli anni, e per perpetuare questo fatto, si impose così l’usanza che ogni pellegrino che partecipava al pellegrinaggio alla tomba dell’Apostolo San Giacomo, portasse con sé la conchiglia di capasanta, creando così un simbolo che è rimasto con il passare dei secoli e che oggi identifica il pellegrino sul Cammino di Santiago.

Oltre a questo simbolismo, ormai universale, la conchiglia aveva (ed ha), un uso pratico, in quanto veniva utilizzata come recipiente naturale, per cui si presume che venisse spesso usata dai pellegrini per dissetarsi nelle sorgenti e nei fiumi.

Simbolo Jacobeo:  In ogni caso, l’usanza di avere addosso conchiglie veniva dall’antichità, poiché era simbolo di Venere, dea dell’amore e della bellezza, e amuleto contro il malocchio. Inoltre, la conchiglia era un perfetto calice naturale, che poteva essere usato fin dall’antichità dai pellegrini.

Alcuni autori sottolineano che le venature della conchiglia di capesanta simboleggiano le strade che da tutta Europa confluiscono oggidì a Compostela, e con l’ascesa del Cammino di Santiago, questo tipo di conchiglia ha costituito un segno di identificazione dei pellegrini. Risulta così che molti di loro di origine centroeuropea e nordeuropea, si facevano seppellire con essa, come simbolo di protezione dopo la morte, dopo aver ricevuto il perdono a Santiago de Compostela. È considerata, in questo senso, uno degli attributi del pellegrino Jacobeo, come la bisaccia e il bordone;              

 Tre elementi simbolici, più che oggetti materiali: Trascendevano l’ambito spirituale del pellegrino.

Così, in numerose sepolture rinvenute in Danimarca e in altri paesi, si distinguono coloro che hanno peregrinato in vita per aver portato sul corpo la conchiglia di capesanta con due fori, per il cordino da assicurare al collo quando compivano il cammino, sia per la loro utilità che per il simbolo di distinzione.

Aggiunge Pablo Arribas Briones (che ho avuto il piacere di conoscere..), che quelle che appaiono in Europa nei sepolcri assecondano il fatto che si seppellivano con loro per essere identificati nell’aldilà come pellegrini Jacobei, e che così Santiago intercedesse per loro.

Le conchiglie divennero anche “il grande souvenir medievale”. Oltre a essere vendute all’arrivo in città, nel popolare quartiere di Os Concheiros, si ricorda che già in vari punti del Camino c’erano bancarelle che le vendevano, come anticipo per il pellegrino. Venivano vendute anche nella piazza della Porta del Paraiso, e sarebbe stata la prova simbolica e autentica del pellegrinaggio compiuto, e l’amuleto migliore e più amorevole per affrontare con determinazione la difficile via del ritorno. La tesa del cappello, soprattutto, il tascapane e talvolta il mantello erano il posto abituale dove attaccare la conchiglia, che (non dimentichiamo..),  veniva usata anche come utensile per bere.

Francisco Singul, osserva che “il guscio di questo mollusco, molto usato nella cucina galiziana e compostelana, di cui è uno dei simboli gastronomici. Veniva trovato sulle coste della Galizia, e per i pellegrini, specialmente, sulla sabbia della grande Playa de Langosteira (così chiamata oggidì..), al Capo di Finisterre, davanti al quale, secondo le credenze del mondo antico, si vedeva la fine della terra, e la fine del mondo”. I pellegrini le attribuivano un potere curativo e miracoloso che derivava, a sua volta, dal potere che apprezzavano nell’Apostolo.

La fonte più antica sulla concha,  come simbolo Jacobeo, è nel Codex Calixtinus, che offre la più antica versione conosciuta (XII secolo) del simbolismo Jacobeo della capasanta. In particolare, nel sermone “Veneranda dies”, si sottolinea che mentre i pellegrini diretti a Gerusalemme portano con sé le palme come simbolo di distinzione, quelli diretti a Compostela si distinguevano per le conchiglie cucite sui vestiti, simbolo, in questo caso, delle buone azioni in onore di San Giacomo. Nel Codice è spiegato anche il modo in cui i pellegrini medievali acquistavano questo prezioso souvenir: veniva venduto soprattutto davanti al portale nord della Cattedrale di Compostela  (l’attuale Acibechería ), ed era fonte di un fiorente commercio. Il potere e la presenza di questo simbolo a Compostela erano tali che gli abitanti di Santiago de Compostela finirono per chiamare popolarmente i pellegrini concheiros o cuncheiros.

La conchiglia era anche un simbolo dell’Ordine di Santiago, soprattutto prima della comparsa della croce-spada. I Cavalieri di Santiago portavano la conchiglia come emblema, insieme alla spada. La conchiglia non solo divenne il simbolo Jacobeo più famoso, ma anche il più riprodotto nell’arte, insieme all’immagine dell’apostolo San Giacomo stesso.

Non sono solo questi i lignaggi che presentano la conchiglia sui loro stemmi. Esistono molti lignaggi spagnoli, inglesi, francesi e di altri paesi i cui stemmi mostrano conchiglie di capesante. Sia alla corte di San Giacomo che nell’aristocrazia inglese esistono stemmi con conchiglie di San Giacomo. Per citare alcuni esempi, compaiono sugli stemmi degli Shelley, degli Spencer, dei Russell, ecc, ma anche di grandi Papi come;

Papa Benedetto XVI .

24-9-2022  Mauro Sala.